Aperto il processo a Petrella: “Non possono condannare un medico per una consulenza telefonica”

Il discusso sanitario no vax dinanzi ai giudici di Teramo per rispondere dell’omicidio colposo di un paziente curato con terapie alternative a base di integratori con funghi e vitamine. Udienza aggiornata a settembre

TERAMO – Si è aperto al tribunale di Teramo, con una prevedibile lista di eccezioni preliminari della difesa, il processo al medico (sospeso) teramano Roberto Petrella, integralista oppositore delle teorie vax, accusato di omicidio colposo per la morte di un suo paziente (dal 2020), camionista di Caserta, il 68enne Gennaro Sances, dopo un consulto telefonico in cui gli avrebbe prescritto terapie alternative a quelle ufficiali (vitamine e integratori a base di funghi), sconsigliandogli di recarsi in ospedale.

Petrella, difeso dall’avvocato Tommaso Navarra, arriva a questo processo a piede libero, dopo la revoca degli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico) deciso dal tribunale del riesame che, interrompendo un periodo di circa quattro mesi di detenzione domiciliare ne aveva disposto la sospensione dall’attività professionale quale misura cautelare sostitutiva degli arresti. Petrella era stato arrestato una prima volta dalla Procura di Catanzaro, dinanzi a cui si era formato un primo fascicolo processuale ma con la diversa imputazione di omicidio volontario. Ipotesi di reato che la Procura di Teramo – che ha ereditato il processo dopo la dichiarazione di incompetenza territoriale dei pm catanzaresi – ha modificato in omicidio colposo, emettendo una seconda richiesta di arresto per Petrella, concessa dal gip del tribunale di Teramo, Marco Procaccini.

“Dimostrerò la mia innocenza – ha commentato di nuovo Petrella all’uscita dal tribunale di Teramo -, come si fa a condannare un medico per una consulenza telefonica – ha aggiunto il vulcanico e discusso sanitario”, nei cui confronti l’ordine dei medici di Teramo ha proposto per ben due volte la radiazione, tuttora al vaglio ministeriale dopo il ricorso del professionista.

Sul tavolo della prima giornata di giudizio dinanzi al tribunale monocratico (pm Silvia Scamurra), l’eccezione che riguarda un’autopsia giudicata dalla difesa di Petrella lacunosa nella documentazione e quindi poco chiara circa le effettive correlazioni tra la morte per infarto del paziente e le ‘terapie’ prescritte dal medico sotto processo. L’udienza è stata aggiornata al mese di settembre.